L’avvicendarsi delle stagioni richiede l’adozione di specifiche premure nella gestione dell’orto. Con l’arrivo dell’autunno, in particolare, assistiamo all’arresto della maturazione di molti ortaggi tipicamente estivi e, di conseguenza, la necessità di cominciare a pensare a come proteggere le piante per meglio affrontare il gelo invernale.
Una stagione di transito che guarda al futuro
Anche per l’orto si tratta di una vera e propria stagione di transito in cui preparare il terreno per i prossimi trapianti e tenerlo “attivo” per l’anno venturo. È difatti il momento di mettere a dimora gli spicchi di aglio e i bulbilli delle cipolle e di dedicarsi a colture a ciclo breve come la valerianella, gli spinaci, la lattuga, i ravanelli e la rucola senza dimenticare le inconfondibili zucche che verranno raccolti prima delle gelate, ma anche ai più duraturi piselli e fave che, invece, non temono l’inverno. Inoltre, data la ridotta semina di questo periodo, i mesi autunnali si rivelano perfetti per lavorare il terreno interrando compost, humus o letame nella parte superficiale in modo che durante l’inverno maturi al meglio e gli elementi nutritivi siano pronti per le piante in primavera.
Preventive misure anti freddo
Una preventiva azione da operare nella stagione autunnale consiste nell’adozione di misure anti freddo: coperture con tessuto non tessuto; la pacciamatura con telo nero che oltre a proteggere cattura i raggi solari e scalda; mini tunnel o addirittura serre fredde per allungare i raccolti e proteggere alcune piantine che sono ancora piccole e non tanto formate.
Anno dell’orto: the end
Di fatto, con ottobre e novembre si chiude l’anno dell’orto, non rimane che sistemare gli attrezzi (pulizia e manutenzione) e preparare i materiali, le sementi e il terreno per l’anno venturo. Nello specifico, in questi mesi solitamente ci si dedica alla pulizia delle aiuole dell’orto, all’ultimo sfalcio d’erba lasciando il tagliato sul terreno per non lasciarlo nudo durante l’inverno o ancora a una semplice vangatura, non troppo “profonda”, con lo scopo di rompere il terreno e renderlo ben drenante e meglio lavorabile dopo l’inverno.