Per chi non ha la possibilità di fuggire dalla calura estiva urbana, un valido alleato è la piscina domestica. Tuttavia, chiunque possieda una piscina sa per certo quanto sia impegnativa la sua manutenzione in determinate situazioni, soprattutto se non si sa con precisione quando e come farla.
Gli strumenti e le modalità di pulizia della piscina
Per prima cosa, è importante identificare quali siano gli strumenti e le modalità di pulizia adatti alla manutenzione della vostra piscina. Ogni piscina che si rispetti deve essere dotata di un sistema di filtrazione delle impurità che inevitabilmente si accumulano nell’acqua. In questo caso una pompa a sabbia o a cartuccia risulta sicuramente lo strumento più gettonato per le piscine di medie o piccole dimensioni, soprattutto per il suo prezzo contenuto. La pompa a sabbia ha un costo leggermente più elevato rispetto a quella a cartuccia ma possiede una capacità filtrante migliore. Il filtro a cartuccia andrà pulito ogni due settimane mentre ogni 3-4 settimane si dovrà effettuare il lavaggio del materiale filtrante della pompa a sabbia. La sola pompa però può non essere sufficiente, pertanto va messo in preventivo che alcune volte ci troveremo costretti a intervenire personalmente, specie se la piscina è assiduamente frequentata: un retino a maglia stretta ci aiuterà a rimuovere lo sporco o gli insetti che colpiscono la nostra attenzione nell’immediato. Una soluzione sicuramente pratica ma più costosa è il robot da piscina: uno strumento che assicura la pulizia dell’acqua e del fondo in completa autonomia, garantendo la pulizia anche delle pareti (ma non delle scale, se presenti). Anche un aspiratore elettrico può rivelarsi estremamente efficace per la pulizia del fondo. Attenzione alla linea di galleggiamento che andrà pulita ogni settimana! In caso contrario lo sporco formatosi sarà di difficile rimozione, causando in certi casi segni antiestetici indelebili al rivestimento della vostra piscina.
Prodotti chimici per un corretto mantenimento della piscina
Passiamo ora ai prodotti chimici, essenziali per garantire una salubrità accettabile dell’acqua. Mantenere il pH a un livello consono è di fondamentale importanza, poiché garantisce la corretta azione degli altri prodotti che andranno somministrati alla piscina. Il livello di pH ideale è compreso tra un valore di 7.0 e 7.6 e per misurarlo esistono in commercio dei tamponi appositi che variano di colore in base al pH dell’acqua. Con il passare del tempo, esso tenderà a salire e raramente a scendere: in entrambi i casi in vendita si trovano prodotti per alzare o abbassare l’acidità dell’acqua. Una volta raggiunto il pH ideale, bisognerà provvedere alla somministrazione del cloro: preventivamente al primo utilizzo è necessario effettuare il trattamento definito “trattamento d’urto al cloro”, nel quale si immette una determinata quantità di cloro (circa 15 grammi a metro cubo di acqua) e per le successive 6 ore è necessario evitare di utilizzare la piscina. Fare molta attenzione a non far entrare in contatto diretto il cloro con i bordi, in quanto essendo corrosivo può recare danni e macchie al rivestimento. Per mantenere una concentrazione del cloro più o meno costante nel tempo, il trattamento di mantenimento si effettua aggiungendo 2 o 3 grammi di cloro granulare o utilizzando le pastiglie da 200 o 250 grammi ogni 20 metri cubi di acqua circa, da sistemare negli appositi dosatori galleggianti. L’anti alghe invece andrà applicato in quantità di 20 ml al metro cubo la prima volta e di 5 ml al metro cubo ogni 5 giorni.