La scelta di un trapano avvitatore, considerando la vasta gamma di modelli presente sul mercato, potrebbe apparire complessa. Tuttavia, focalizzando l’attenzione sulle caratteristiche più adatte all’utilizzo che dovrete farne, trovare lo strumento più idoneo alle vostre esigenze diventerà abbastanza semplice.
Partiamo dunque dalla potenza: espressa in volt, generalmente si estende da un minimo di 9V a un massimo di 36V. Se l’impiego a cui s’intende destinare il trapano avvitatore si limiterà ad occasionali lavori domestici, sarà possibile orientarsi tranquillamente verso una potenza compresa fra i 9 e i 12V: più che sufficienti, ad esempio, per montare/smontare qualche mobiletto o eseguire semplici opere di bricolage. Al contrario, per un uso professionale, semiprofessionale o da “hobbista sfrenato”, 12V non basteranno; converrà quindi orientarsi su strumenti dalla potenza minima di 14V. Comunemente il voltaggio più richiesto è quello da 18V, in quanto un trapano avvitatore di questo tipo combina una potenza adatta ad impieghi d’entità medio/alta a un peso e una maneggevolezza ancora discreti. Salendo oltre i 18V, invece, peso e maneggevolezza dell’attrezzo cominceranno a risentirne. Trapani avvitatori dotati di grande potenza (dai 24 ai 36V) vengono solitamente impiegati all’interno di cantieri dove vi sia necessità di forare materiali molto resistenti, quali calcestruzzo e pietra.
Quasi sempre legata al voltaggio, poi, è la velocità massima del trapano avvitatore. Questa viene espressa in giri al minuto, che partono da 600 e possono superare i 2000. A seconda di esigenze e materiali da lavorare, sono richieste velocità differenti. Pertanto un punto a favore da considerare nella scelta è la presenza della velocità variabile; essa infatti consente di modificare la velocità di rotazione del mandrino tenendo conto della resistenza di ciò che si andrà a forare, e d’agire in maniera progressiva nell’avvitamento o allentamento di viti. I trapani avvitatori professionali offrono fino a sei opzioni di velocità, mentre la maggior parte di quelli domestici si limita a tre, comunque sufficienti per lavori d’entità casalinga.
Ricordiamo che un trapano avvitatore, come dice il nome stesso, è sempre caratterizzato da due funzioni: trapano e avvitatore. Nell’orientamento all’acquisto sarebbe bene analizzare le due funzionalità separatamente, al fine di individuare la combinazione più adatta alle reali necessità. Le prestazioni della funzione trapano, andranno quotate in base alla possibilità o meno d’attivare la “modalità percussione” (capace di abbinare il movimento rotatorio a quello battente, indispensabile per il calcestruzzo) e alla valutazione dei diametri massimi di foratura disponibili nel modello (minimo 20 mm per il legno, minimo 10mm per i metalli). La combinazione tra i due punti citati andrà ad allargare o restringere la gamma di materiali su cui si potrà lavorare. Per quanto riguarda la funzione avvitatore, sarà importante tener conto di due principali caratteristiche. La prima è la disponibilità dell’opzione reversibilità, che permette d’invertire il senso di rotazione del mandrino per essere in grado sia d’avvitare che di svitare. La seconda è il valore della coppia massima di serraggio (espresso in Newton Metro) e la presenza di una frizione regolabile che porti il motore a girare in folle una volta raggiunto il picco di potenza-serraggio impostato: elemento utilissimo per non spanare le viti stringendole troppo, e che a seconda della potenza e qualità del trapano avvitatore, potrà comprendere fino a venti settaggi.
Un buon trapano avvitatore dovrà possedere un’impugnatura ergonomica, preferibilmente antiscivolo e un peso (rapportato a potenza, batteria e modello) il più contenuto possibile.
Ultimo punto essenziale sarà riferito al tipo d’alimentazione incluso nel trapano avvitatore. Le tipologie di batteria esistenti sono tre. La prima, molto diffusa, è la NiCd: caratterizzata da basso voltaggio, basso prezzo, grande resistenza (difficilmente subisce danneggiamenti, anche se viene lasciata scarica e inutilizzata a lungo) ma scarsa durata. La seconda è la NiMH: capace di fornire medio voltaggio e durata doppia rispetto alla NiCd. La terza, di qualità (e prezzo) superiore alle precedenti è la batteria agli ioni di litio: in grado di somministrare alto voltaggio e ottime performance in termini di longevità, leggerezza, autonomia e tempi di ricarica.